Prima o poi,la rabbia monta. Può arrivare in modi diversi, in tempi diversi, ma quando ci si trova a fare i conti con un tumore per molti è quasi inevitabile sentirsi arrabbiati. Occorre domandarsi cos'è che ci fa arrabbiare: la malattia in sé o qualche elemento specifico, come il dolore o la difficoltà di lavorare? L'atteggiamento dei medici o quello dei familiari? Poi è utile individuare tre strategie con un diverso orizzonte temporale: che cosa posso fare per migliorare un po' le cose, nell'arco della giornata di oggi? Che cosa nel corso della settimana? Che cosa nel prossimo mese? Occorre porsi obiettivi semplici e rimanere concentrati su di essi, così da non lasciare che la rabbia prenda il sopravvento. L'identificazione dell'origine permette molte volte di trovare una soluzione concreta al problema e con l'aiuto di figure specialistiche come uno psicologo, lo psiconcologo oppure di un counselor è possibile affrontare il problema in modo efficace e più agevole. Alcuni professionisti della relazione d'aiuto (psicologo/psiconcologo) possono utilizzare inoltre la mindfulness (una forma di meditazione), lo yoga e altre tecniche per combattere lo stress. È importante non fermarsi a una tecnica sola, specie se non funziona del tutto:rabbia e stress possono essere per alcune persone sentimenti nuovi e intensi e non si può prevedere con certezza che cosa apporterà benefici. |